Valgrande partigiana e dintorni

Il libro è composto di quattro testimonianze, quattro storie della Resistenza dai racconti dei protagonisti. Maria, l’infermiera medico che racconta le cure prestate in condizioni di altissimo rischio per sé e per i propri pazienti feriti in combattimento.
Superti, il comandante partigiano che rievoca il rastrellamento nazifascista del giugno 1944, dentro l’aspra cornice della Valgrande Ossolana.
Cella, il partigiano con la stampella che con scarno realismo testimonia la sua odissea nel corso dello stesso rastrellamento, durato tredici giorni.
Comazzi, il partigiano garibaldino che alterna nei suoi ricordi le vicende vissute e le riflessioni sui perché di una scelta di campo tormentata e sofferta.
Quattro storie della Resistenza, quattro testimonianze; lo sfondo è unico, quello della Valgrande selvaggia e mitica; la voce narrante che non interferisce nelle storie ma ne sottolinea il senso e il valore e nella bella prefazione è di Nino Chiovini, l’autore, protagonista e testimone autentico e profondo della Resistenza nel Verbano.
E la sua voce è anche quella delle genti della montagna e del loro rapporto con la Resistenza, tappa di un percorso secolare intessuto di dolore e di fatica, che oggi sembra aver concluso il suo cammino, quello che faceva dire, “noi e i partigiani”.