Il massiccio del Monte Bianco

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Il volume, finalmente fruibile in traduzione italiana con un ampio testo critico, è curato da Francesca Schepis, architetto e docente di composizione architettonica e urbana nell’Università di Reggio Calabria

E’ abitudine, tra gli alpinisti, utilizzare il verbo fare al posto di salire. Ho fatto il Monte Rosa, Ho fatto la cima, Ho fatto dieci Quattromila. Nel caso di Viollet-le-Duc, architetto e restauratore francese ottocentesco, e della sua opera II massiccio del Monte Bianco, il verbo fare assume un significato ancora più pregnante.

Grande appassionato di montagna, non si limitò a scalare più volte il Monte Bianco ma nel corso di ben dodici anni lo disegnò in oltre seicento tavole, cercando al tempo stesso di capire le strutture morfologiche e gelologiche che costituiscono la montagna più alta d’Europa. Il risultato è un’opera del tutto originale e unica nel suo genere, in cui l’autore guarda alla montagna come a “un grande edificio, le cui parti hanno tutte una ragione di esistere”. Un edificio da restaurare, da riportare alla sua integrità e per il quale trovare una nuova forma di tutela. Nonostante l’obiettivo dell’autore fosse quello di instillare nel maggior numero di persone il desiderio ardente di studiare la natura… i cui insegnamenti sono sempre i più sani e i più proficui per la mente», il libro è rimasto per molto tempo appannaggio di un pubblico ristretto. Oggi, rileggendo le considerazioni di Viollet-le-Duc anche alla luce dell’emergenza ecologica, l’attualità di questo autore è particolarmente evidente. Il libro è corredato da 112 disegni originali e 20 tavole a colori.

Codice ISBN
9788897795582
Pubblicazione
Febbraio 2025
Curatori
Francesca Schepis
Numero di pagine
264
Jacques Gubler

Tematiche

Paesaggio
Montagna

Parole chiave