Dalla narrazione della secolare contesa tra le comunità di Cossogno e di Malesco per il possesso dei pascoli della Val Portaiola, nasce il primo importante lavoro di Nino Chiovini dedicato alla “storia lunga” della Valgrande. Dopo la fondamentale esperienza di storico della Resistenza, con un’appassionata e approfondita ricerca Chiovini ricostruisce gli elementi che fecero della presenza umana sulle Alpi una vera e propria civiltà. Dalla narrazione della secolare contesa tra le comunità di Cossogno e di Malesco per il possesso dei pascoli della Val Portaiola, nasce il primo importante lavoro di Nino Chiovini dedicato alla “storia lunga” della Valgrande. Dopo la fondamentale esperienza di storico della Resistenza, con un’appassionata e approfondita ricerca Chiovini ricostruisce gli elementi che fecero della presenza umana sulle Alpi una vera e propria civiltà. Un’espressione culturale riconoscibile nelle vicende delle genti valgrandine, che mantenne attraverso calò i secoli un’unità di forme e di modi, ancora riconoscibili fino a Novecento inoltrato. Fino a quando un sipario di foglie calò sulla irripetibile parabola della civiltà rurale alpina. Una ricerca avviata per comprendere i motivi di un’antica guerra tra poveri è divenuta l’opera di svolta nella bibliografia dell’autore e per tutte le opere successive dedicate alla Valgrande, non più intesa come mero scrigno di una natura pur affascinante, ma come teatro di vite che riflettono l’universale condizione umana.
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