In questo libro Nino Chiovini ricostruisce la figura della donna uccisa nell’eccidio dei 42 martiri di Fondotoce (Verbania) il 20 giugno 1944. Una donna di grande coraggio, dignità e fierezza.
“Non è stato facile, a tanti anni di distanza dall’eccidio – un evento di cui gli unici documenti conosciuti erano le storiche fotografie e il diario del giudice Liguori – ricomporre la figura, la vita nei suoi tratti essenziali, gli ultimi giorni , le ultime ore di Cleonice Tomassetti (…) E’ quanto ho tentato di fare con paziente lavoro individuando le persone in grado di raccontare fedelmente, recuperando testimonianze, notizie, documenti, confrontandoli e connettendoli – con le personali osservazioni – come in un mosaico, nell’intento di restituire all’idealizzata figura di Cleonice Tomassetti la sua identità, cercando di svelare la sua dolente umanità e le sue insospettate doti. E nello stesso tempo mettere a fuoco la figura del ragazzo che divise con lei gli ultimi giorni di vita e la medesima morte (…) “. Nino Chiovini
Aldo Cazzullo nel volume Viva l’Italia (Mondadori) a pagina 93 e 94 cita questa figura femminile e le frasi più significative e forti da lei pronunciate dall’arresto alla morte a Fondotoce.
Neri Marcorè alla Festa del 1° maggio a Roma ha ripreso questo brano: “ se percuotendomi volete mortificare il mio corpo, è superfluo il farlo; esso è già annientato: Se invece volete uccidere il mio spirito, vi dico che è opera vana: quello non lo domerete mai” poi : “Ragazzi viva l’Italia, viva la libertà per tutti!” mentre veniva fucilata.
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