Gino Vermicelli nacque a Novara nel 1922. A otto anni, dopo la morte del padre, emigrò con la famiglia in Francia, dove, adolescente, venne in contatto con l’emigrazione politica antifascista. Fu attivamente impegnato nella lotta contro l’occupazione nazista a capo di organizzazioni giovanili clandestine. Dopo il 25 luglio del 1943 venne inviato in Italia con il compito di organizzare la Resistenza. Visse la guerra partigiana da grande protagonista, con altri indimenticabili personaggi con cui intrecciò forti legami politici ed affettivi. La sua esperienza partigiana fu da lui stesso raccontata in un romanzo, pubblicato nel 1983, dal titolo ‘Viva Babeuf!’. Dopo la guerra fu dirigente del PCI e in questa veste visse una intensa esperienza in Sicilia, prima a Cefalù, poi a Corleone, ed infine ad Agrigento come segretario della Federazione. Tornato al Nord, fu Segretario della Federazione di Novara del PCI, poi Segretario della Camera del Lavoro di Verbania e infine si unì al gruppo del ‘Manifesto’, con cui visse la stagione delle lotte operaie e studentesche degli anni 70. In pensione fece per un certo tempo l’apicoltore. Morì inaspettatamente e rapidamente nel 1998, quando ancora il racconto della sua vita non era stato interamente trascritto.
Tararà, nel 2000, ha pubblicato Babeuf, Togliatti e gli altri, nella collana storie.
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